Tradimenti   1 comment

TRADIMENTIFORSEOK

Traduzione: Alessandra Serra

Regia e adattamento: Luca Busnengo

Con: Andrea Atzeni, Aldo Nano, Paola Parini

Con “Tradimenti”, Pinter affronta un particolare triangolo amoroso (ricco, pare, di riferimenti autobiografici) attraverso silenzi e dialoghi rapidi ed essenziali, in cui molto viene detto, senza che il significato delle parole raggiunga l’intima verità dei personaggi.

Nove scene, principalmente a ritroso come in una inceppata macchina del tempo, mostrano la storia dalla sua nemesi alla sua genesi: le “regole” sociali imprigionano gli attori, permettendo di dipingere il dramma insito nella loro vita “benestante” solo attraverso situazioni quotidiane e dialoghi inconclusi. Proprio come potrebbe accadere a chiunque, quando ansie e paura ci spingono verso il rassicurante vuoto comunicativo delle convenzioni.

I protagonisti non hanno la capacità di essere sinceri. Di capire, prima di tutto, se stessi. Nella ricerca, spasmodica eppure celata, di un legame affettivo, non superano il gioco ad incastri di falsità e tradimenti

Per la paura di perdere qualcosa, perdono tutto, e diventano artefici e vittime, a volte inconsapevoli, delle loro stesse macchinazioni, sacrificando la possibilità di essere veri ad una presunta, quanto inconsistente, “normalità”. Pinter, con eleganza e ironia, rende evidente la difficoltà di conoscere la verità riguardo agli animi umani (compreso il proprio), lasciando susseguirsi e contrastarsi versioni contraddittorie.

Anche solo per ciò, quest’opera è un monito. Ci permette di conoscere momenti di un rapporto che i personaggi, in quanto esseri umani,  vorrebbero  intimo e profondo pur senza riuscire ad ottenerlo. Di osservarne la deriva a ritroso nel tempo. E ci da, quali spettatori compassionevoli, la preziosissima opportunità di capire meglio il dramma che i personaggi non possono afferrare

Di capire quanto sia simile al nostro.

E, forse, di trarne il coraggio e l’umiltà per non fare gli stessi errori.

Foto: https://www.flickr.com/photos/107389963@N05/sets/72157648328703479/

pubblicato novembre 30, 2012 da attioscene

Una risposta a “Tradimenti

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  1. Preciso, per cercare di non malintendere il senso dello spettacolo: una moralistica difesa del legame di coppia e dei “valori” tradizionali della famiglia occidentale NON è il mio messaggio.

    Il tradimento che vorrei denunciare qui è quello verso la propria intima verità, verso l’incapacità di agire con coerenza rispetto ai propri professati valori. Il tradire, in definitiva, se stessi.

    Non riesco ad immaginare i personaggi di quest’opera se non come conformisti in una società conformista, che credono un legame monogamo marito-moglie come unico possibile (seppure “stretto” alle loro necessità) in una società ordinata e tranquillizzante. Quasi un modello per cui non possono esistere alternative.

    Quando questo modello si rivela inadatto, la loro scelta allora diviene egoistica ed ipocrita: “queste regole sono giuste” professano, “ma finche nessuno lo sa, io posso non rispettarle”.

    In questo il loro è un tradimento. Nel loro intimo, pensano di tradire valori “giusti” (come il matrimonio). E’ la loro convinzione a rendere “sbagliato” il loro agire. A portarli verso l’infelicità che NON è ineluttabile destino di tutti noi uomini e donne: Non il tradire un valore universale (che appunto, universale non e’), ma il tradire un valore che loro accettano come tale, che diventa prezioso proprio per questo motivo.

    E’ triste quindi che pur accettando questo principio, non lo riescano a preservare.

    Ed è immensamente triste non trovino vie alternative alla conformistica strettoia da cui non pensano di poter uscire, ma che invece credono di poter opportunisticamente ingannare, ingannando alla fine soltanto loro stessi, fino ad esserne stritolati.

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